l cifrario segnico di Piero Principi, l’archetipica geometria, gli arcani grafismi, la sublimazione della materia e il lirismo del colore si declinano nelle carte con schizzi, appunti, frammenti di pensieri, prendono corpo nei misurati, totemici assemblage, si materializzano nella tridimensionalità delle sculture fino ad evocare la vertigine di una quarta dimensione nelle ultime creazioni, le affascinanti, enigmatiche scatole delle meraviglie.
Un universo iconografico che ammalia sul piano estetico e cattura su quello interpretativo: chi sarà disposto a mettersi in gioco, a decrittarne il senso profondo, ad entrare nella scatola ed affacciarsi sulla voragine, sarà come Alice catapultato in una realtà “altra”, in uno spazio escheriano che stupisce, destabilizza al punto da farci chiedere se quella mirabile visione sia una finestra sull’infinito o un riflesso del nostro microcosmo interiore.