“Rigore e trasgressione nell’arte di Fulvio Belmontesi” a cura di Domenico Pupilli. È la seconda di due mostre – la prima tenutasi nel Castello Sforzesco di Vigevano – organizzate in occasione del centenario della nascita dell’artista.
Nato nel 1919 a Grottazzolina (FM) nelle Marche l’artista è poi vissuto a Vigevano, ma ha mantenuto vive le sue origini operando ed esponendo in entrambe le regioni. “Le sue opere appartengono alla corrente astratta concreta“ dice il professor Domenico Pupilli, artista, critico d’arte, nonché amico e conterraneo di Belmontesi, ma sono caratterizzate “…..da due elementi fondamentali: da un lato il colore, che appare suadente e lieve, disperso sulla tela come un’essenza, giocato prevalentemente su toni chiari e a volte fiabeschi, sempre comunque evocativi, lirici; dall’altro la linea, o sarebbe meglio dire l’incisione della linea tracciata con precisione millimetrica, a creare un reticolato sottilissimo e impenetrabile…” come scrive il critico Luciano Caramel che lanciò l’artista nel 1972 con una personale alla galleria Vismara a Brera – Milano. L’Artista ha esposto e collaborato con i maggiori esponenti della corrente astratta, da Luigi Veronesi a Bruno Munari, da Antonio Calderara a Mario Ballocco.