Dal 6 luglio all’1 settembre gli spazi espositivi del Centro Studi e della Casa Museo Osvaldo Licini ospiteranno la mostra di Sandro Trotti “Il segno della camera rossa“, per celebrare i novant’anni del maestro marchigiano, a cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi. Tema centrale e trait-d’union con l’arte liciniana è l’erotismo che in Trotti si esprime nella trattazione del tema del nudo femminile lungo tutto il suo percorso artistico ma anche attraverso una sensualità della linea vitale, incisiva e una vibrante carnalità della materia pittorica. A questo proposito ha scritto Alberto Moravia: “E’ un segno continuo, come se l’ispirazione fosse una matassa e se si tira il filo la matassa si srotola e immediatamente disegna nello spazio l’oggetto che Trotti intende rappresentare”.
Originario di Monte Urano (FM) Trotti si trasferisce presto a Roma. Frequenta Guttuso, Purificato, Cagli e Monachesi ed è assistente di Montanarini all’Accademia di Belle Arti dove sarà per trent’anni docente di pittura. La sua ricerca si orienta agli esordi sulla sperimentazione materica in chiave astratta. Degli anni settanta è la serie di disegni e dipinti monocromi intitolata Nudi bianchi. Nelle sue opere emerge la fascinazione per l’oriente che permane nei ritratti della giapponese Yoko, della coreana Gisu Song, di Hawa, Zulmira, Jessica e altre. “Il nudo femminile è sempre la chiave di volta della pittura perché è un rapporto armonico tra linee curve e rette, un rapporto di grande armonia” sostiene Trotti. L’artista ha insegnato a lungo pittura in Cina e oggi è membro onorario presso le Accademie di Pechino, Guangzhou e Wuhan.
In mostra una serie di dipinti e disegni del maestro che copre un ampio arco temporale, espressione di quella joie de vivre che permea tutta la sua pittura.
Vi aspettiamo!
Per info www.centrostudiosvaldolicini.it e 3349276790